Bonus assunzioni e fattura elettronica: si allarga la rete dei vantaggi. Per tutti

Posted By Antonio Alivesi on Nov 5, 2018 | 0 comments


UN LABIRINTO DI “BONUS” PER RILANCIARE L’OCCUPAZIONE
Tra decreto dignità e legge di Bilancio, sono stati aggiunti quattro nuovi strumenti pro-occupazione: la mini Ires al 15%, l’assunzione di giovani eccellenti, la proroga del bonus Sud e l’incentivo per chi assume under 35.
 
In ordine:
 
L’Ires viene abbattuta di 9 punti percentuali per chi aumenta il numero medio dei dipendenti (assunti a tempo indeterminato o a termine) rispetto al 2018
per chi invece, nel 2019, assumerà in modo stabile giovani con laurea magistrale con 110/110 e lode o con un dottorato di ricerca ci sarà l’esonero annuale dei contributi
Il bonus Sud interessa invece sei regioni: Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. Ai datori di lavoro che occuperanno in modo stabile gli under 35 (o oltre i 35 anni se privi di impiego regolarmente retribuito da sei mesi) verrà assicurato l’esonero dai contributi.
 
Nel 2019 e nel 2020 ci sarà uno sconto contributivo triennale del 50% ai datori di lavoro privati che assumono stabilmente under 35 (che non hanno mai avuto un contratto di lavoro stabile).
 
Per quanto riguarda la mini Ires: il calcolo sulle nuove assunzioni sembra essere un gioco di incastri. Perché, scrive Il Sole 24 Ore, «le variabili da mettere in conto sono tante: il costo dei dipendenti assunti dopo il 30 settembre 2018, l’incremento netto del costo del lavoro rispetto al 2018 e l’utile di bilancio accantonato alle riserve disponibile. A ciò si aggiunge, per le imprese che investono, l’ammontare delle quote di ammortamento dei beni strumentali».
 
I VECCHI BONUS NON ANDRANNO IN PENSIONE
Al di là dei calcoli e delle valutazioni, sicuramente più precise, che non mancheranno bisogna anche dire che i nuovi bonus inseriti in manovra si aggiungono a quelli vecchi: la deduzione Irap del costo del personale stabile, il bonus strutturale per l’assunzione di giovani, quello per l’assunzione di donne over 50 e quello per assumere disoccupati. In ultimo, troviamo anche un incentivo per l’assunzione dei Neet e quello per assumere giovani dopo l’alternanza scuola-lavoro.
 
FATTURAZIONE ELETTRONICA: ORA CHE SI FA?
L’entrata in vigore è stata fissata al 1° gennaio 2019, non ci sarà alcuna proroga e si assisterà invece alla riduzione sostanziale del numero di partite Iva interessate grazie all’esonero dei contribuenti che rientreranno nel regime dei minimi/forfettari. Che dal 1° gennaio 2019 si allarga a chi ha un fatturato inferiore ai 65mila euro, «cioè al 78% delle partite Iva – scrive Italia Oggi – anche se non è detto che coloro che ne hanno diritto presentino l’opzione per il regime agevolato». Prosegue il quotidiano economico: «Attualmente sembrano contrapporsi due schieramenti: da una parte i timorosi, dall’altra gli entusiasti». Al di là di questo (chi si dice preoccupato dei problemi tecnici e chi, invece, si dice fiducioso nei benefici dello strumento), sulla fatturazione elettronica – sui servizi e sull’assistenza che si potranno dare a imprese e professionisti – si stanno muovendo anche Amazon e alcune banche. Con prestazioni sì a costo zero ma standardizzate.
 
LA FATTURA ELETTRONICA SI FA CON EBOX
L’importante è distinguersi con professionalità: Confartigianato Imprese Varese ha presentato in queste ultime settimane, di fronte a più di mille imprenditori, il suo eBox. La piattaforma digitale dal volto umano che risolve i problemi burocratici dell’obbligato della fatturazione elettronica, ma non solo: l’assistenza, nel tempo, interesserà tutti i più diversi aspetti di quello che è la fiscalità per le aziende. Veloce, sicuro, immediato: lo strumento è una valida soluzione per superare dubbi e incertezze dell’adempimento.
 
FATTURA ELETTRONICA: I VANTAGGI CI SONO. LO DICE ANCHE L’UE
Secondo uno studio della Commissione europea, se l’obbligo della fatturazione elettronica fosse introdotto in tutta la Ue, in 5 anni si potrebbero risparmiare circa 300 miliardi di euro. L’Italia, in questo momento, si dimostra quindi un Paese all’avanguardia pronto a scommettere sui tanti vantaggi fiscali dello strumento.
 
Due sono già operativi:
 
I titolari di partita IVA nel regime semplificato avranno l’esonero dalla tenuta dei registri IVA,
 
I titolari di partita IVA che emettono fatture elettroniche, ricevendo ed effettuando pagamenti in modalità tracciata al di sopra del valore di 500 euro, si vedranno riconosciuta la riduzione dei termini di accertamento fiscale di due anni.
Altri vantaggi sono invece solo provvisori:
 
Se la fattura elettronica verrà emessa in ritardo sui tempi dettati dalla legge, non verrà applicata alcuna sanzione (oppure sarà applicata in modo ridotto),
 
La semplificazione interesserà l’emissione delle fatture elettroniche, l’annotazione delle fatture emesse, la registrazione degli acquisti e la detrazione dell’Iva.
 
L’obbligo di emettere la fattura elettronica interessa solo le operazioni tra soggetti stabiliti o residenti in Italia. Quindi, viene meno il requisito della identificazione ai fini IVA.
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