Che cos’è l’abbandono scolastico “implicito”?

Posted By Daniela Montalbano on Ott 12, 2019 | 0 comments


I numeri sull’esercito dei giovani diplomati “analfabeti” sono ora, finalmente, noti. Non si tratta solo di ragazzi che non terminano le scuole superiori ma anche, e soprattutto, di coloro i quali, pur ottenendo il diploma, hanno acquisito un livello di conoscenza talmente basso da non risultare per nulla competitivi nel mondo del lavoro.


Parliamo di quegli studenti che la scuola perde ogni anno, andando ad accrescere le fila degli “emarginati sociali”. Cioè di quei giovani adulti che appartengono alla categoria degli ELET (Early leavers from education and training; abbandono prematuro di istruzione e formazione) e che spesso finiscono per convogliare nell’esercito dei NEET, gli ex studenti che non studiano né lavorano. E che, nei contesti più svantaggiati, sono facile preda della criminalità.


Accanto al problema della dispersione scolastica “esplicita”, che riguarda la quota di giovani (età 18 – 24 anni) con al massimo il titolo di scuola secondaria di primo grado o una qualifica di durata non superiore ai 2 anni e non più in formazione, si nasconde quello dei ragazzi che la scuola smarrisce.


Ragazzi che nei test Invalsi arrivano al massimo al livello due (su cinque) in italiano e matematica e sotto il livello B1 di inglese, anziché al B2. Parliamo di giovani adulti che, vicini al diploma, hanno le stesse competenze dei loro (ex) colleghi di terza media, o al massimo di seconda superiore. A scovarli ci ha pensato l’ultimo report Invalsi.


In Italia i “dispersi impliciti” sono il 7,1%. E questo è un problema che va a sommarsi alla quota di studenti che non conclude gli studi superiori, oggi attestata al 14,5%. Una cifra totale che si aggira intorno al 21% e in base alla quale si può affermare che 1 studente su 5 o non conclude il ciclo di formazione superiore oppure, anche quando lo fa, non possiede le nozioni di base per affrontare il mondo del lavoro.


Le prove Invalsi ovviamente non offrono soluzioni ma solo dati ed elaborazioni utili ad avviare processi riflessivi da parte dei professori. Partiamo da qui…

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