Le nuove strette del Dpcm firmato dal governo: stop a cene e gite, sì allo smart working

Posted By Daniela Montalbano on Ott 15, 2020 | 0 comments


LE NUOVE STRETTE DEL DPCM E GLI INCENTIVI ALLO SMART WORKING
Si ricomincia. Il nuovo Dpcm del Governo si concentra, soprattutto, sulla vita sociale e sulle aree della movida. E mette in fila alcune misure sulle quali non si potrà derogare. Vediamole con l’aiuto del Corriere della Sera e della Stampa:

  • Per chi è positivo. Il nuovo Dpcm cambia i tempi sulla quarantena e sull’isolamento fiduciario. I positivi asintomatici possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno dieci giorni dalla comparsa della positività, al termine del quale risulti eseguito un testo molecolare con risultato negativo. Quindi, la quarantena obbligatoria si riduce di cinque giorni e basterà un solo tampone per uscire di casa. Il Dpcm, infine, raccomanda di promuovere l’uso della app Immuni per favorire il tracciamento dei contatti.
  • Niente serate nei locali. Compleanni, lauree e tutti gli altri festeggiamenti saranno vietati nei locali pubblici. Restano sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso. Sono vietate le feste in tutti i luoghi al chiuso o all’aperto. Si potrà farlo al ristorante, purché si stia seduti e dunque seguendo le regole già previste con il distanziamento e la mascherina obbligatoria quando non si sta al tavolo.
  • Solo 30 invitati. Le regole per le cerimonie religiose rimangono invariate: il limite di partecipazione è legato alla capienza della struttura e alla possibilità di mantenere la distanza interpersonale di 1 metro. Per i banchetti, invece, viene fissato il limite di 30 invitati. Bisogna però seguire le regole già previste dai protocolli: distanziamento di un metro tra le persone e l’obbligo di mascherina quando non si sta seduti al tavolo. I buffet sono consentiti soltanto mantenendo il distanziamento, e dovrà essere il personale di sala a distribuire cibo e bevande.
  • Bar e ristoranti. Le attività di servizi di ristorazione (tra cui bar, ristoranti, pub, gelaterie, pasticcerie) sono consentite fino alle ore 24 con servizio al tavolo e fino alle ore 21 se non c’è servizio al tavolo. Si potrà stare dentro o fuori il locale ma solo se seduti. Vietato sostare oltre le 21 perché il Dpcm ribadisce il divieto di assembramento. Restano aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande negli ospedali e negli aeroporti.
  • Cinema, teatri e sale musicali: limite fermo a 200 spettatori. In questo caso non c’è stata alcuna nuova stretta: cinema, teatri e sale da concerto continueranno ad ospitare fino a un massimo di 200 spettatori. Fermo restando che si dovrà mantenere il metro di distanziamento e la mascherina. Quindi, si assisterà agli spettacoli con il posto accanto libero, a meno che ad occuparlo non sia un convivente. Per gli spettacoloiall’aperto, confermato il limite di mille spettatori.
  • Niente gite scolastiche. Otto milioni di bambini e ragazzi dovranno dire addio a gite scolastiche, gemellaggi e attività didattiche fuori sede. Se la situazione dei contagi dovesse peggiorare, partirà la stretta anche su educazione musica o musica e si farà ritorno alla didattica a distanza.
  • Basta calcetto con gli amici. Dal Governo arriva lo stop agli sport di contatto. Almeno, a quelli amatoriali. Quindi, addio a calcio, calcetto, basket, beach volley, pallavolo, rugby, pugilato e arti marziali. Stop a danza e balli di gruppo. Si salva chi pratica gli stessi sport in ambito dilettantistico. Salvi anche gli amanti di tennis, padel, footing e running. Si potrà continuare a frequentare le palestre, ma rispettando le regole già in vigore. Aperte le piscine, ma non per la pallanuoto. Resta fissata a quota mille la presenza di tifosi negli stadi, mentre nei palazzetti dello sporto, dove il limite era di 200 presenze, si potranno occupare il 15% dei posti fino a un tetto di mille spettatori.
  • Incentivi allo Smart working. Il testo del Dpcm non fissa più una quota del 70% di dipendenti e lavoro agile, ma raccomanda comunque di incentivare lo smart working, le ferie, i congedi retribuiti per i dipendenti e di applicare i protocolli di sicurezza anti-contagio come l’uso della mascherina dove non sia possibile mantenere il metro di distanziamento. Il Dpcm, inoltre, chiede che siano incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro anche utilizzando forme di ammortizzatori sociali. Per passare dalla scrivania in ufficio a quella di casa non servirà stipulare accordi individuali con i lavoratori.