Sergio Mattarella parla agli italiani: fiducia, unità e responsabilità. Così usciremo dal coronavirus

Posted By Daniela Montalbano on Mar 8, 2020 | 0 comments


IL PAESE: UNITA’ E FIDUCIA CONTRO IL VIRUS
«Care concittadine, cari concittadini, senza imprudenze ma senza allarmismi, possiamo e dobbiamo avere fiducia nell’Italia». Così Sergio Mattarella, presidente della Repubblica Italiana, ieri sera – giovedì 5 marzo – in videomessaggio: «Il momento che attraversiamo richiede coinvolgimento, condivisione, concordia, unità di intenti nell’impegno per sconfiggere il virus: nelle istituzioni, nella politica, nella vita quotidiana della società, nei mezzi di informazione. 

Dobbiamo assolutamente evitare stati di ansia immotivati e spesso controproducenti. Siamo un grande Paese moderno, abbiamo un eccellente sistema sanitario nazionale che sta operando con efficacia e con la generosa abnegazione». Ma tutti sono chiamati al dovere della fiducia e della corresponsabilità sociale. Scrive il Corriere della Sera: «Quel che preme a Mattarella è che lo Stato-comunità sappia ritrovarsi, adesso. La battaglia sul fronte della sanità e dell’economia è appena agli inizi e l’unità e la solidarietà del Paese può essere fondamentale almeno per attenuare l’affanno di queste ore». Quindi: «Fiducia nell’Italia, e nella cabina di regia costituita dal governo e chiamata ad assumere le necessarie decisioni coordinando le varie competenze e responsabilità». E’ normale preoccuparsi però, ha sottolineato il Capo dello Stato, «supereremo la condizione di questi giorni anche attraverso la necessaria adozione di misure straordinarie e indicazioni di comportamento quotidiano. Semplici ma importanti per evitare il rischio di allargare la diffusione del contagio. Desidero invitare tutti ad osservare attentamente queste indicazioni…».

CONGEDO PARENTALE E VOUCHER BABYSITTER
Scuole chiuse fino al 15 marzo: l’arresto sta coinvolgendo anche la gestione quotidiana delle famiglie. E’ per questo che il governo punta a due strumenti. Li ricorda il Sole 24 Ore: «L’estensione del periodo in cui uno dei due genitori potrà prendere il congedo parentale straordinario per accudire i figli, mentre l’altro genitore è impegnato a lavorare. A questo strumento si aggiunge la reintroduzione dei voucher per pagare la babysitter». Le misure si pongono l’obiettivo di «sostenere le famiglie nella cura dei bimbi a casa, senza esporre i nonni che sono così preziosi nel welfare familiare, e non devono rischiare di essere contagiati». Le due misure entreranno nel decreto da 7,5 miliardi di euro a sostegno delle attività produttive, atteso per la prossima settimana. Ricordiamo che, attualmente, possono usufruire dei congedi parentali «i genitori di bambini fino a 12 anni di età per un periodo complessivo di 10 mesi, ricevendo un’indennità pari al 30% della retribuzione media giornaliera fino a 8 anni di età del figlio (nessuna indennità da 8 a 12 anni). La possono chiedere i lavoratori dipendenti pubblici e privati, e gli iscritti alla gestione separata». Il contributo per le babysitter, invece, era stato introdotto nel 2013 ma non prorogato per il 2019. Al termine del congedo di maternità, «in alternativa al congedo parentale, era possibile chiedere un voucher per pagare la babysitter o per le spese per i servizi di infanzia».

CHI PRODUCE PAGA PER I RIFIUTI. L’IMPRESA DOVRA’ CONTRIBUIRE A RACCOLTA E SMALTIMENTO
Il mondo si muove. Italia Oggi scrive, questa mattina, che ieri – giovedì 5 marzo – sono stati varati dal consiglio dei ministri quattro schemi di decreto legislativo, in attuazione di quattro direttive europee che fanno parte del “Pacchetto economia circolare”. Un gruppo di provvedimenti della Ue per «portare il riciclo dei rifiuti urbani ad almeno il 55% nel 2025, al 60% entro il 2030 e al 65% entro il 2035. In parallelo, è prevista la diminuzione dell’uso delle discariche, che entro il 2035 dovrà essere inferiore al 10%».
Cosa cambierà per le imprese? Innanzitutto, viene istituito un nuovo Registro nazionale «a cui tutti i produttori dovranno iscriversi, in quanto soggetti a cui si estende la responsabilità dei sistemi di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Lo schema di dlgs detta obblighi e funzioni di tutti i soggetti coinvolti. E prevede che chi produce versi un contributo finanziario che aiuti a coprire i costi della raccolta differenziata, del trasporto e del trattamento degli scarti, per poter raggiungere i target di smaltimento della Ue. Il tutto tenendo conto degli introiti, frutto della vendita e del riutilizzo dei rifiuti in questione». Da ricordare, che arriva anche l’obbligo di informativa all’Unione europea circa le quantità e il peso delle apparecchiature elettriche ed elettroniche immesse sul mercato, e l’andamento della raccolta e dl riciclaggio delle pile.


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